Artestoria
Mostra
Artisti
Poeti
Il percorso
Il curatore
Rassegna stampa

 

1. resistenza: come, quando, perché

una scheda per chi non c'era

I movimenti di restitenza sorsero negli anni 1939-1945, in opposizione all'occupazione dei territori europei e all'oppressione nazifascista. Si trattò sempre e ovunque di movimenti spontanei, sorti per iniziativa di individui e di gruppi che intendevano dire basta all'aggressione armata e alle angherie d'ogni sorta e misura praticate dagli aggressori.

Dal punto di vista organizzativo, la resistenza si configurò in attiva e passiva. La resistenza attiva produsse guerriglia partigiana, sabotaggi, spionaggio e incitamento all'insurrezione popolare. Quella passiva si limitò alla non collaborazione, al sabotaggio in fabbrica, alla ricerca clandestina di informazioni diverse da quelle diramate dalle fonti ufficiali.

Quanto alla sua valenza politica nei diversi paesi d'Europa, la resistenza si adattò alle diverse situazioni dei singoli stati, lottando ora contro l'invasore straniero, ora contro il regime interno.

Nel nostro paese si lottò contro tedeschi e fascisti. Fu una lotta durissima, cui presero parte militari e comuni cittadini, comunisti e cattolici, socialisti e liberali, trovando una comune espressione organizzativa nei Comitati di Liberazione Nazionale. Fu grazie a quella lotta che il 25 aprile del 1945, due anni dopo l'arresto di Mussolini (25 luglio 1943) e la costituzione della Repubblica fascista di Salò (25 settembre 1943), l'Italia potè tornare finalmente libera e avviare un processo di rinnovamento e di crescita democratica.